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MDT.
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La mia idea e' quella dal discostarmi dai soliti discorsi triti e ritriti
su quale sia il vero Moonwatch , ne cito un'esempio :
"Io ho il 321 il VERO Moonwatch , tu hai l'861 e' solo un rimaneggio ..se poi vogliamo parlare
delle ultime serie 1861 sono solo accrocchi che nulla a che fare hanno con il VERO..."
Queste idioti paturnie che accompagnano la follia di certi appassionati
lasciano il tempo che trovano e si smentiscono con 4 parole buttate li' :
"Il VERO e' colui che partecipo' alle missioni , gli altri possono differire
in maniera piu' o meno accentuata o essere IDENTICI (anche se non testati e ben diversi che VERI
non avendo mai alzato il *ulo dalle scrivanie.. ) dagli Originali NASA.
Finito di citare queste compulsive idiozie vorrei cominciare con una sintetica
ma ben stilata ricerca sui modelli e sui calibri (piu' noti e usati) nella storia dello Speedmaster.I CALIBRI PIU' NOTI
I tre calibri piu' noti che accompagnano lo Speedmaster e di cui andro' a parlare sono chiaramente
il CAL.321 a ruota a colonne il CAL.861 e in ultimo il CAL.1861 , evuluzione dell'861.
Il cal 321 e' composto da 195 pezzi e con 18.000 alternanze, è stato studiato da Albert Piguet e Jacques Reymond
come frutto di un progetto di sviluppo congiunto tra Omega e Lemania.
E' stato sviluppato dal cal. 27 CHRO lanciato nel 1942,
(dal 1942 al 1949 chiamato 27 CHRO T1)
Successivamente migliorato nel 1945 con l' adozione del sistema Incabloc
e con un bilanciere fabbricato con materiali antimagnetici
e' diventato in seguito e dopo ancora ulteriori modifiche il famoso Calibro 321
che accompagno le Missioni Lunari
La ruota a colonne
L' Omega 861 , fu sviluppato dalla Lemania nel 1965 ed è derivato dal cal. Lemania 2310,
immagine seguente ne descive le fattezze
Iniziò ad equipaggiare gli Speedmaster nell’ Ottobre-Novembre del 1968 ma non verrà utilizzato
per la missione Apollo 11 , la NASA non fece tempo a completare i test su di esso...CAL861
Calibro famoso anche per la sua leva in materiale sintetico ( Teflon )
ben rappresentata nella foto a seguire e che venne usata per i tempi a venire
I movimenti erano placcati inizialmente in oro rosa e poi in oro giallo , ma a partire dal 1996
venne attuata la placcatura Rodiata e venne aggiunto inoltre un rubino arrivando a 18 (fino ad allora 17)
Cosi' nacque il famoso e odierno calibro 1861
.MODELLI (alcune rappresentazioni)
Omega Speedmaster CK 2915 Calibro 321 del 1958
Omega Speedmaster CK 2998 Calibre 321 1963
Omega-Speedmaster 105.003
Omega Speedmaster 105012 Cal321 1964
Omega Speedmaster 145012 Cal321 1967
...e infine
...la penultima edizione risalente agli anni del secolo XX , in mio possesso,
ref. 35.70.5000 chiaramente vetro Hesalite e fondo chiuso.ACCENNI DI STORIA
Il programma spaziale Mercury in volo singolo era quasi completato
( Wally Schirra aveva indossato il suo Speedmaster CK 2998 sul volo Mercury il 3 ottobre 1962)
e la NASA si stava preparando le missioni Gemini (due uomini) e Apollo (tre uomini) .
Gli astronauti di queste missioni dovevano muoversi nello spazio fuori dalla nave,
quindi avevano bisogno di un orologio che potesse resistere alle difficili, anzi difficilissime, condizioni dello spazio.
A partire dal 1962 circa, la NASA acquistò una serie di cronografi di diversi marchi tra cui:
Elgin
Benrus
Hamilton
Mido
Luchien Pichard
Omega
Bulova
Rolex
Longines
Gruen
Solo tre vennero selezionati per i test, gli altri vennero scartati a priori e non subirono alcun test, i tre selezionati erano:
Longines, con codice CF55032
Omega, con codice CF55033
Rolex, con codice CF55034
Non é specificato quali fossero i modelli Rolex e Longines, di certo ovviamente erano cronografi..come richiesto
dalle specifiche.
Quando la NASA ricevette gli orologi , vennero sottoposti a una serie di test denominati "Procedure di test di qualificazione".
Solo tre orologi su sei cronografi passarono i pre-test,questi vennero allora sottoposti a 11 test diversi:
i processi più rigorosi affrontati nella storia dell'orologeria:
1. Temperatura elevata: 48 ore a una temperatura di 160 ° F (71 ° C) seguita da 30 minuti a 200 ° F (93 ° C).
2. Bassa temperatura: 4 ore a una temperatura di 0 ° F (-18 ° C).
3. Temperatura-Pressione: 15 cicli di riscaldamento a 71 ° C per 45 minuti, seguito da raffreddamento a -18 ° C per 45 minuti a 10-6 atm.
4. Umidità relativa: 240 ore a temperature comprese tra 68 ° F e 160 ° F (20 ° C e 71 ° C) in un'umidità relativa di almeno il 95%.
5. Atmosfera di ossigeno: 48 ore in un'atmosfera di ossigeno al 100% a una pressione di 0,35 atm.
6. Shock: sei shock di 40 G, ciascuno della durata di 11 millisecondi, in sei diverse direzioni.
7. Accelerazione: da 1 G a 7,25 G entro 333 secondi, lungo un asse parallelo all'asse longitudinale della nave spaziale.
8. Decompressione: 90 minuti in un vuoto di 10-6 atm a una temperatura di 160 ° F (71 ° C) e 30 minuti a 200 ° F (93 ° C).
9. Alta pressione: 1,6 atm per un periodo minimo di un'ora.
10. Vibrazioni: tre cicli di 30 minuti di vibrazione che variano da 5 a 2000 Hz.
11. Rumore acustico: 130 db su una gamma di frequenze da 40 a 10.000 Hz, durata 30 minuti.
Il 1 ° marzo 1965, i risultati del test furono completati e passò solo l'Omega Speedmaster.
Conscia di questo Omega decise di fregiare i propri Cronografi con il suffisso PROFESSIONAL
con il nuovo numero di riferimento 145,012 .
Ora non mi resta che dare onore a cio' che fu' la missione Apollo XI del 21 Luglio del 1969
alla faccia dei complottisti, dei dubbiosi e dei rompiscatole , rimane uno spettacolo mozzafiato
di 50 anni fa' nonostante tutto e nonostante tutti.IL VIDEO
DOPO LO SPASHDOWN IL RECUPERO DLL'EQUIPAGGIO
DELLA MISSIONE APOLLO11
...quando nella sperimentazione non si usavano i manichini...Quando nella sperimentazione non si usavano i manichini...........
Video
..in ultimo l'omaggio alla nostra Samantha Cristoforetti.
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Edited by MDT - 2/12/2018, 14:38.